Buono, buonissimo. In Italia esistono almeno 40 varianti del più tradizionale pesto genovese, il condimento più amato dalla nostra pasta.
I liguri hanno una tradizione medioevale in termini di utilizzo di erbe aromatiche in cucina. E come darli torto. Grazie a queste buone abitudini culinarie sono diventati tra i più famosi al mondo.
Il pesto al basilico è quello che ricordiamo e amiamo di più. C’è chi lo ama con aglio, chi senza. Chi nella versione vegana, senza parmigiano, e chi colmo del nostro migliore formaggio a grana dura. La ricetta originaria risalirebbe alla seconda metà del XIX secolo, citata per la prima volta da un noto gastronomo dell’epoca, Giovanni Battista Ratto in un compendio da lui scritto e intitolato La cuciniera genovese.
Il pesto in Castellino è declinato nelle sue forme migliori. Lo presentiamo per tutti i gusti e per tutte le migliori tradizioni regionali.
fake rolPiace a grandi e piccini ancora oggi. E non delude mai per bontà e gusto. Il pesto, in ogni sua variante, è pratico e molto utile in caso di pranzi e cene improvvisate.
Ma se non riusciamo a finire tutto il contenuto del nostro barattolo, come dobbiamo conservare un pesto?
Se proprio non riesci a consumare il pesto, magari utilizzandolo per più ricette, per un primo e un secondo, per elevare il sapore delle verdure grigliate o adagiato su una scaloppina di tacchino, ricordati poche e semplici mosse che ti garantiranno freschezza e gusto sempre al top.
Per evitare che il pesto Castellino si ossidi una volta aperto e non utilizzato del tutto, occorre inserire un filo d’olio prima di metterlo in frigo e, cosa molto importante, consumarlo entro 3 giorni.
Noi di Castellino ti offriamo una eccellente varietà di pesti: il classico pesto al basilico, il pesto rosso, alla trapanese con pomodori secchi e mandorle, alla calabrese con peperoni e ricotta, il pesto vegano, alla marchigiana con maggiorana e lo squisito pesto dell’ortolano con melanzane e noci.
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